Radroute in Riva del Garda, Trentino - Südtirol, Italien
TRENTINO A.A.: GIRO DEI LAGHI DI TOBLINO, SANTA MASSENZA E CAVEDINE, da Riva del Garda
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(63 km e 424 metri di dislivello in mountain bike)
Per questa escursione in bici usufruiamo dell'area camper di Riva del Garda, in Via Monte Brione n. 8 (N 45.87956, E 10.85915) (0,50 cent. l'ora, max 48 ore), con camper service, ma senza allaccio alla corrente. Si trova tra gli uffici della Polizia di Stato e il Bici Grill ed è molto tranquilla. Essere svegliati dal cinguettìo degli uccellini, un mattino di metà novembre, mette già allegria. Se aggiungiamo un bel cielo azzurro, un sole splendente e la dolce brezza del lago come contorno, i presupposti per iniziare bene la giornata ci sono tutti. Eccoci, dunque, a cavallo delle nostre mountain bikes, pronti per una nuova avventura. Ed io, come al solito, non sto più nella pelle!
Usciamo dall'area camper e imbocchiamo la pista ciclopedonale che collega Riva a Torbole, deviando, poi, su quella del Sarca. In 6 km pianeggianti raggiungiamo Arco, ma, avendone già visitato in altre occasioni il borgo medievale, oggi proseguiamo dritto. Comunque, il bel castello, che lo sovrasta da un'alta rupe, è sempre un bel vedere anche da lontano. Un brevissimo tratto sulla SS45bis e, prima del ponte, torniamo a pedalare in sede protetta, tra vigneti, frutteti e uliveti. Che meraviglia! Ci troviamo nella Valle dei Laghi, racchiusa tra il Monte Bondone e le dolomiti di Brenta. E' molto vasta: si estende, infatti, dall'Alto Garda fino a Terlago e comprende la Valle del Sarca e la Val Cavedine, separate tra loro da una serie di dolci colline. Il protagonista assoluto dell'itinerario è sempre il fiume Sarca; costeggiandolo, in 4 km, giungiamo a Ceniga, dove la ciclabile si interrompe. La riprendiamo a Dro, un paio di chilometri più avanti, seguendo la segnaletica a terra. Quindi, passando per la Riserva delle Marocche e superato un tratto bitumato al 20%, arriviamo, prima, a Pietramurata (8 km) e, successivamente, a Sarche (4 km). Siamo all'innesto con la SS45bis, che mette in comunicazione Brescia a Trento. Di fronte, diparte anche la strada che sale in Val Rendena, dove nasce il Sarca, il quale, esaurita la sua corsa impetuosa lungo la gola del Limarò, poco distante da qui, continua placido verso sud, andando a sfociare nel lago di Garda, tra Torbole e Riva. Noi giriamo a destra, verso Sarche. Pochi metri sulla statale e, rapidi, c'infiliamo in un sentiero che fiancheggia la sponda occidentale del lago di Toblino, con il romantico castello dalle mura merlate che si specchia nelle sue acque blu, non balneabili. Attraversiamo la SS45bis nei pressi del ponte sul canale che unisce il lago di Toblino a quello di Santa Massenza e guadagniamo la sponda occidentale di quest'ultimo. Percorso un tratto della SP245, in corrispondenza della centrale idroelettrica, dirottiamo le nostre bici su una stradella in riva al lago, procedendo, poi, su Via del Ponte e, in discesa, fino all'incrocio con la SS45bis. Ci portiamo sull'altro lato della carreggiata, entriamo in una piccola via, scovata solo grazie al navigatore, e, inerpicandoci su per ripidi tornanti, sbuchiamo sulla SP251. Continuiamo sull'argine del canale Rimone, che connette il lago di Toblino con quello di Cavedine, ritrovandoci sulla sponda orientale di quest'ultimo, più grande dei precedenti, ma ugualmente non balneabile. Tuttavia, in primavera ed inizio estate, quando in questa zona e nell'Alto Garda, soffia l'”Ora del Garda” - un vento che spira costantemente, nel pomeriggio, da sud verso nord - vi si possono praticare attività quali la vela ed il windsurf. Una pausa ristoratrice e, poi, via di nuovo, sui nostri fidi destrieri. Al termine del lago la strada va ad intersecarsi con la SP84: a sinistra si sale al Monte Bondone, a destra si scende a Riva del Garda. Noi scendiamo soltanto per un chilometro, inserendoci, quindi, nella ciclabile che s'inoltra all'interno della Riserva delle Marocche – un'area pietrosa e singolare, formatasi in seguito ad antiche e grandiose frane postglaciali – la quale si ricongiunge, più a valle, con quella percorsa all'andata.
Infine, ripassando da Dro, Ceniga ed Arco, torniamo a Riva del Garda, dopo una sosta a Torbole, sulla cui spiaggia attendiamo il calar della sera. E mentre mi godo gli ultimi, tiepidi raggi del sole, non posso che sorridere ripensando alle ore appena trascorse in sella alla mia bici: pedalare a contatto con la natura e lontano dal traffico, in un contesto ambientale così ricco e vario, è stato davvero appagante. Era un piccolo sogno e, insieme a tanti altri, giaceva da tempo nel mio cassetto; l'attesa è stata premiata con una giornata memorabile da conservare nell'album dei ricordi.
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